martedì 24 gennaio 2017

NOVELLA N.CXXIII (123)

                                            NOVELLA N.CXXIII
Vitale da Pietra Santa, per suggerimento della moglie ,dice al figlio, che ha studiato legge, di tagliare un cappone per “grammatica”. Il figlio taglia in modo che, tolta la sua parte, agli altri rimane ben poco.

Abitava un tempo nel Castello di Pietra Santa, in quel di Lucca, un castellano di nome Vitale. Secondo l’opinione della zona, cittadino ricco e rispettabile. La moglie, morendo, gli lasciò un figlio di venti anni e due figlie femmine, di sette e di dieci anni. Poiché il figlio era molto bravo in latino egli pensò di farlo studiare legge e per questo lo mandò a Bologna.
Mentre il ragazzo era a Bologna, Vitale prese moglie nuovamente. Frattanto aveva notizie che il figlio era diventato bravissimo. E, poiché il giovane aveva bisogno di danari, ora per i libri ora per le spese del vivere, gli mandava alcune volte quaranta, altre cinquanta fiorini. E ,in tal modo, la casa si svuotava molto di denaro.
La moglie di Vitale e matrigna dello studente, vedendo che il marito mandava continuamente denari a Bologna, pensando che questo diminuisse le sue entrate, cominciò a mormorare. E diceva al marito <<Butta via tutti questi soldi; mandali a tuo figlio e non sai che fine fanno>>. E L’uomo rispondeva << Moglie mia, che dici? Non pensi che questo ci procurerà onore e utilità? Se questo figlio diventerà giudice e poi dottore laureato, noi saremo esaltati per l’eternità>>. E la donna di rimando << Non so che eternità. Certamente credo che tu sia ingannato e che costui ,al quale mandi tutti questi soldi, sia un peso morto e tu ti consumi per lui>>. In tal modo la donna aveva preso l’abitudine di chiamare “peso morto” il ragazzo cui il marito mandava i denari e litigava continuamente con lui per questo motivo.
Stando così le cose, alle orecchie del giovane, che studiava a Bologna, giunse la notizia dei litigi tra il padre e la moglie per colpa sua e che la donna lo chiamava “peso morto”. Egli se lo tenne bene a mente.
Dopo molti anni che era stato a Bologna ed aveva studiato legge con molto impegno, ritornò a Pietra Santa per vedere il padre e la sua nuova famiglia. Il padre lo accolse con grande gioia e , per festeggiare, fece tirare il collo ad un cappone e ordinò di farlo arrosto. Invitò poi a cena anche il prete, loro parroco.
All’ora di cena si misero a tavola. A capotavola il prete, ai lati di lui il padre e la matrigna, di seguito le due figlie, che erano in età da marito. Il giovane si mise a sedere lontano dal tavolo, su uno sgabello.
Portato in tavola il cappone, la matrigna, che guardava in cagnesco il figliastro, disse sottovoce al marito di far dividere al figlio il cappone “per grammatica”. Così avrebbe potuto controllare se aveva imparato qualcosa. L’uomo subito disse al giovane << Visto che sei fuori dalla tavola , tocca a te tagliare, ma mi raccomando di tagliarlo “per grammatica””, secondo la maniera latina>>. Il figlio ,sorridendo, rispose << Molto volentieri>>.
Messosi il cappone davanti, prese il coltello, tagliò la cresta, la pose su un tagliere e la dette al prete dicendo << voi siete il nostro padre spirituale e portate la chierica, perciò vi do la chierica del cappone, cioè la cresta >>. Poi tagliò il capo e lo diede al padre dicendo << Siccome voi siete il capo della famiglia, vi do il capo>>. Poi tagliò le mani e i piedi e li dette alla matrigna dicendo << Siccome a voi tocca fare le faccende nella masseria e andare su e giù per la casa con le gambe, vi do le mani e le gambe>>. Poi tagliò le punte delle ali, le pose sul tagliere, le diede alle sorelle e disse << Conviene , ormai, che queste debbano uscire di casa e volare fuori. Per questo conviene che abbiano le ali che adesso io do a loro. Io sono un corpo morto, e questa è la pura verità, come confesso. Perciò, da parte mia, mi terrò questo corpo morto>>. E cominciò a tagliare e a mangiare avidamente.
La matrigna, che prima l’aveva guardato in cagnesco, ora lo guardò con odio. Rivolta al marito gli disse piano << Gioisci, recupera ora la spesa che hai fatto >>.
Tutti protestarono che il cappone doveva essere tagliato “in volgare”, con semplicità, soprattutto il prete che, guardando la cresta, fu preso dalle convulsioni.
Dopo pochi giorni, il giovane ,ritornando a Bologna, ridendo spiegò a tutti perché aveva tagliato il cappone in quel modo. Soprattutto si rivolse alla matrigna, dimostrandole, scherzando, il suo errore.Si accomiatò da tutti con amore, anche dalla matrigna, anche se credo che ella, in cuor suo, dicesse << Va e possa non tornare più>>.